Report non deve svelare gli atti

Molte polemiche di tipo politico hanno riguardato l’attività di Report, una delle migliori trasmissioni della Rai. Molto scomoda per molti, una garanzia di serietà per i cittadini telespettatori. Solo che fra i detrattori c’era chi ravvisava anche profili di violazioni, ad esempio di tipo amministrativo. Un caso di questo genere ha riguardato il Consiglio di Stato e traeva origine dalla puntata di Report del 26 ottobre 2020. Un legale considerato vicino alla Lega presentò ricorso al Tar Lazio per ottenere documentazione relativa al servizio “Vassalli, valvassori e valvassini” ed il Tar Lazio ordinò che tale documentazione venisse prodotta. Il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, parlò apertamente di violazione della libertà di stampa ed anche gli organi istituzionali della professione giornalistica ed il sindacato Usigrai stigmatizzarono la decisione del tribunale amministrativo regionale. La Rai si oppose a tale decisione con ricorso al Consiglio di Stato. La sentenza 2655/20222 dell’11 aprile, da parte della VI sezione, ribalta la decisione del Tar: è legittimo il diniego di accesso alla documentazione tacciata di contenere informazioni false ed errate, se nell’istanza non è motivato il nesso di strumentalità con la lesione dell’onore considerato dall’istante. Ciò perché tale documentazione non è stata diffusa all’esterno.

Avv. Maria Concetta Palazzo

Amministrativo | Cronaca
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